Articolo 2 di 8 – I Principi Fondamentali delle Tradizioni IndùLe tradizioni indù si basano su una serie di concetti chiave che forniscono una struttura per comprendere la natura dell’esistenza, il ciclo della vita e della morte e il percorso verso la liberazione spirituale. Tra questi concetti fondamentali vi è il Karma, la legge universale di causa ed effetto che governa il ciclo delle rinascite, in cui le azioni di un individuo, sia fisiche che mentali, determinano le sue future esperienze. Il Dharma si riferisce al dovere, all’etica e all’ordine cosmico che sostengono l’universo e la società, guidando la condotta individuale e collettiva. Il Samsara descrive il ciclo continuo di nascita, morte e rinascita attraverso il quale le anime individuali passano fino a raggiungere la liberazione. L’obiettivo ultimo della vita umana nell’Induismo è il Moksha, la liberazione definitiva dal ciclo del samsara e il raggiungimento di uno stato di beatitudine e unità con il divino. La realtà ultima nell’Induismo è spesso concettualizzata come Brahman, un principio assoluto, onnipresente e trascendente che è la fonte e il fondamento di tutta l’esistenza. L’Atman si riferisce all’anima individuale, che è considerata parte integrante di Brahman e, in ultima analisi, identica ad esso.All’interno dell’Induismo, diverse scuole filosofiche offrono prospettive uniche sulla natura della realtà e sul percorso verso la liberazione. Il Vedanta esplora la natura di Brahman e la relazione tra Atman e Brahman, con varie sottoscuole come l’Advaita Vedanta (non-dualismo), il Vishishtadvaita Vedanta (non-dualismo qualificato) e il Dvaita Vedanta (dualismo). Lo Yoga, come sistema filosofico codificato da Patanjali negli Yoga Sutra, delinea un percorso di otto arti per raggiungere la liberazione attraverso la disciplina fisica, mentale ed etica. Il Samkhya è la più antica scuola dualistica dell’Induismo, che postula l’esistenza di due realtà ultime e indipendenti: Purusha (coscienza) e Prakriti (materia). Altre scuole, come il Nyaya (logica ed epistemologia), il Vaisheshika (metafisica e atomismo) e il Mimamsa (ermeneutica rituale dei Veda), contribuiscono alla ricchezza e alla diversità del pensiero indù.Oltre alle scuole filosofiche, l’Induismo comprende diverse tradizioni o denominazioni principali, ciascuna con le proprie divinità, filosofie e pratiche distintive. Il Vaishnavismo è centrato sulla venerazione di Vishnu e dei suoi numerosi avatar, tra cui Krishna e Rama. Lo Shaivismo si concentra sul culto di Shiva come essere supremo, spesso visto come il creatore, il distruttore e il trasformatore dell’universo. Lo Shaktismo enfatizza la venerazione dell’energia femminile divina, o Shakti, che si manifesta in varie dee come Durga, Kali e Parvati. Lo Smartismo rappresenta una tradizione più inclusiva che accetta la venerazione di cinque divinità principali (Vishnu, Shiva, Shakti, Ganesha e Surya) come diverse manifestazioni dello stesso Brahman. Questa diversità di scuole filosofiche e tradizioni religiose sottolinea la natura inclusiva e sfaccettata dell’Induismo.
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