Bhagavad Gita e Yoga Sutra I due pilastri dello Yoga

La Bhagavad Gita e gli Yoga Sutra di Patanjali sono due importanti testi della tradizione filosofica e spirituale dell’India, entrambi collegati alla filosofia yogica, ma con approcci leggermente diversi. 

Filosofia Yogica: Entrambi i testi sono fondamentali per la filosofia yogica. La Bhagavad Gita è una parte epica del poema epico Mahabharata e contiene insegnamenti spirituali impartiti da Krishna ad Arjuna sul campo di battaglia. Gli Yoga Sutra di Patanjali sono una raccolta di aforismi che definiscono il cammino dello yoga, con l’obiettivo di raggiungere lo stato di Samadhi.

Concetto di Yoga: Entrambi i testi trattano del concetto di yoga, ma con enfasi leggermente diversa. La Bhagavad Gita presenta il concetto di “Karma Yoga” (il cammino dell’azione disinteressata) e “Bhakti Yoga” (il cammino della devozione), oltre a discutere di altre forme di yoga. Gli Yoga Sutra di Patanjali definiscono il cammino dello yoga principalmente attraverso otto fasi o passi, noti come Ashtanga Yoga, che includono pratiche fisiche, etiche e meditative.

Controllo della Mente: Entrambi i testi sottolineano l’importanza del controllo della mente. La Bhagavad Gita afferma che la mente può essere il miglior amico o il peggiore nemico dell’individuo, mentre gli Yoga Sutra di Patanjali offrono una guida dettagliata su come controllare la mente attraverso pratiche come la meditazione e la concentrazione.

Concetto di Dio: Nella Bhagavad Gita, Krishna si rivela come la divinità suprema e offre insegnamenti sulla devozione a Dio. Gli Yoga Sutra di Patanjali non si focalizzano specificamente su una divinità, ma Patanjali menziona l’idea di Ishvara (la Suprema Coscienza) come oggetto di meditazione.

Obiettivo finale: Entrambi i testi convergono sull’obiettivo finale dello yoga, che è la realizzazione spirituale e il raggiungimento dell’unione con la divinità o con la Realtà ultima. Nella Bhagavad Gita, questo è spesso esposto come il raggiungimento di Dio attraverso la devozione e l’azione corretta. Negli Yoga Sutra, l’obiettivo è raggiunto attraverso il controllo della mente e la realizzazione della propria vera natura.

Il messaggio principale della Bhagavad Gita può essere sintetizzato in diversi punti chiave.

Devozione e Servizio Disinteressato (Bhakti Yoga e Karma Yoga): La Gita sottolinea l’importanza della devozione a Dio e del servizio disinteressato. Insegna che il modo migliore per raggiungere la realizzazione spirituale è svolgere i propri doveri senza attaccamento ai risultati, offrendo tutto il frutto del proprio lavoro a Dio.

La Natura della Realtà e del Sé: La Gita offre insegnamenti sulla natura della realtà, affermando che l’anima (Atman) è eterna e non può essere distrutta. La realtà ultima è descritta come Brahman, l’assoluto, e l’obiettivo è raggiungere l’unione con questa realtà attraverso la consapevolezza della propria natura eterna.

Il Dovere (Dharma): Il testo sottolinea l’importanza di seguire il proprio dovere (dharma) senza attaccamento ai frutti delle azioni. Ogni individuo ha un ruolo specifico nella vita, e adempiere a quel ruolo con rettitudine è essenziale per la crescita spirituale.

Il Concetto di Karma Yoga: La Bhagavad Gita introduce il concetto di Karma Yoga, il cammino dell’azione disinteressata. Invita a svolgere le proprie azioni con consapevolezza, senza attaccamento ai risultati, come mezzo per purificare la mente e progredire spiritualmente.

L’Unità di Tutte le Forme di Vita: La Gita promuove l’idea di vedere l’unità in tutte le forme di vita. Insegna che, nonostante le molteplici manifestazioni della vita, c’è una sola realtà sottostante che collega tutte le creature.

Il Cammino della Conoscenza (Jnana Yoga): Il testo discute anche del cammino della conoscenza, invitando alla comprensione profonda della natura della realtà e dell’illusione del mondo materiale. Questo cammino mira a ottenere la liberazione attraverso la conoscenza della propria vera natura.

Il messaggio principale della Bhagavad Gita è una guida per vivere una vita significativa, centrata sulla spiritualità, attraverso la devozione a Dio, l’adempimento del proprio dovere, l’azione disinteressata e la comprensione profonda della realtà.

Il testo dei Sutra di Patanjeli è strutturato in quattro capitoli (Padas), ciascuno trattante diversi aspetti della pratica yogica. Il messaggio principale negli Yoga Sutra di Patanjali può essere sintetizzato nei seguenti punti chiave.

Definizione dell’Yoga: Patanjali inizia definendo lo yoga nel secondo sutra come “Yogah cittavritti nirodhah“, che significa “Lo yoga è la cessazione delle fluttuazioni della mente”. Lo yoga è quindi presentato come un mezzo per calmare la mente e raggiungere uno stato di equilibrio interiore il cui risultato è la disidentificazione dai propri pensieri e stati d’animo.

Le Otto Fasi dell’Yoga (Ashtanga Yoga): Patanjali presenta l’Ashtanga Yoga, o le “Otto Fasi dello Yoga”, come una guida dettagliata per la pratica yogica. Queste otto fasi sono Yama (vincoli etici), Niyama (osservanze personali), Asana (posizioni fisiche), Pranayama (controllo del respiro), Pratyahara (ritiro dei sensi), Dharana (concentrazione), Dhyana (meditazione) e Samadhi (assorbimento totale).

Controllo della Mente: Un tema centrale è il controllo della mente. Patanjali spiega come la mente debba essere calmata e disciplinata attraverso la pratica costante. Il raggiungimento di uno stato di assorbimento totale (Samadhi) è l’obiettivo finale della pratica.

Libertà dalla Schiavitù Mentale: Gli Yoga Sutra insegnano come liberarsi dalla schiavitù mentale, dalle fluttuazioni e dalle perturbazioni della mente e dall’identificarsi con esse. La pratica dell’Ashtanga Yoga è vista come un mezzo per raggiungere la libertà interiore.

Conoscenza della Vera Natura dell’Esistenza: Patanjali affronta la natura illusoria del mondo materiale e la necessità di acquisire una conoscenza profonda (Jnana) della vera natura dell’esistenza. Questa comprensione porta alla liberazione (moksha) dalla sofferenza.

Disciplina e Pratica Costante: La disciplina (tapas) e la pratica costante sono enfatizzate come elementi chiave per progredire sul cammino dello yoga. La perseveranza e la dedizione sono considerate essenziali per ottenere risultati duraturi.

Il messaggio principale negli Yoga Sutra di Patanjali riguarda il controllo della mente, la disciplina personale, la pratica costante e il raggiungimento di uno stato di consapevolezza e assorbimento totale. L’obiettivo finale è la realizzazione della vera natura dell’esistenza e la liberazione dalla sofferenza attraverso la pratica yogica.

La Bhagavad Gita presenta diversi obiettivi finali o ideali spirituali:

Moksha (Liberazione): Il termine “Moksha” rappresenta la liberazione dal ciclo delle nascite e delle morti (samsara) e l’unione con la divinità suprema. Nella Gita, questo stato di liberazione viene spesso associato alla realizzazione della propria natura eterna (Atman) e all’unione con la Suprema Realtà (Brahman).

Realizzazione di Dio: La Gita insegna il cammino della devozione (Bhakti Yoga), dove il devoto cerca di realizzare la presenza divina in tutte le cose e sviluppare un legame d’amore con Dio. L’obiettivo è raggiungere la conoscenza di Dio e la completa dedizione a Lui.

Adempimento del Dharma: Un altro obiettivo importante nella Bhagavad Gita è l’adempimento del proprio dovere (Dharma) senza attaccamento ai frutti dell’azione. Questo è spesso associato a un modo per purificare la mente e prepararla per la realizzazione spirituale.

Gli Yoga Sutra di Patanjali enfatizzano principalmente l’obiettivo finale dello yoga attraverso l’Ashtanga Yoga (le Otto Fasi dello Yoga):

Samadhi: L’obiettivo finale di Patanjali è raggiungere lo stato di Samadhi, che rappresenta l’assorbimento totale e l’unione con l’oggetto della meditazione. Samadhi è spesso descritto come una profonda realizzazione interiore, in cui la mente è completamente calma e concentrata.

Controllo della Mente: Un obiettivo chiave negli Yoga Sutra è il controllo della mente. Attraverso pratiche come la meditazione, la concentrazione e il controllo del respiro, si mira a calmare le fluttuazioni della mente per raggiungere uno stato di tranquillità.

Liberazione (Kaivalya): Patanjali menziona la “Kaivalya” come la liberazione finale, in cui l’individuo realizza la propria vera natura indipendente da qualsiasi legame con il mondo materiale. È uno stato di assoluta libertà.

Mentre entrambi i testi mirano alla realizzazione spirituale e alla liberazione, La Bhagavad Gita enfatizza l’aspetto della devozione, dell’adempimento del dovere e della conoscenza di Dio, mentre gli Yoga Sutra di Patanjali mettono l’accento sul controllo della mente, il raggiungimento dello stato di Samadhi e la liberazione (Kaivalya) attraverso la pratica yogica.

La Bhagavad Gita e gli Yoga Sutra di Patanjali, sebbene abbiano approcci leggermente diversi alla filosofia yogica, sono considerati complementari e sinergici in molti modi. Ecco alcune ragioni.

Integrazione di Diversi Aspetti dello Yoga:

  • La Bhagavad Gita copre una vasta gamma di argomenti, inclusi il dovere (dharma), la devozione (bhakti), l’azione disinteressata (karma yoga) e la conoscenza di Dio.
  • Gli Yoga Sutra di Patanjali forniscono una guida sistematica attraverso le otto fasi dello yoga, che includono aspetti come l’etica (yama e niyama), la postura fisica (asana), il controllo del respiro (pranayama) e la meditazione (dhyana).

Ruolo Complementare di Bhakti e Jnana Yoga:

  • La Bhagavad Gita promuove il Bhakti Yoga, il cammino della devozione e dell’amore per Dio.
  • Gli Yoga Sutra enfatizzano anche il Jnana Yoga, il cammino della conoscenza, attraverso la consapevolezza della vera natura della realtà.

 Focus su Azione e Contemplazione:

  • La Gita enfatizza l’azione disinteressata e l’adempimento del dovere senza attaccamento ai risultati.
  • Gli Yoga Sutra forniscono una struttura per la contemplazione, il controllo della mente e il raggiungimento della calma interiore attraverso la meditazione.

 Integrazione di Karma e Samadhi:

  • La Bhagavad Gita collega il karma yoga (azione disinteressata) con la conoscenza di Dio e la realizzazione spirituale.
  • Gli Yoga Sutra collegano il controllo della mente e la meditazione (Dharana, Dhyana, Samadhi) per raggiungere la libertà e la liberazione.

Armonizzazione di Diverse Prospettive Filosofiche:

  • La Gita è situata all’interno del contesto di un epico, offrendo una prospettiva pratica e applicabile sulla vita quotidiana.
  • Gli Yoga Sutra forniscono una prospettiva più filosofica e sistematica sullo yoga, delineando gli aspetti più profondi della pratica.

Insieme, questi testi forniscono un quadro completo per coloro che cercano di comprendere e praticare lo yoga in tutte le sue dimensioni: fisica, mentale, etica e spirituale. L’approccio complementare tra la Gita e gli Yoga Sutra offre agli aspiranti yogi una guida completa per il loro cammino spirituale.

3 thoughts on “Bhagavad Gita e Yoga Sutra I due pilastri dello Yoga”

    1. Vero Daniela, e conoscere se stessi è parte del processo dello Yoga, partendo da ciò che non siamo e lasciando andare.

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