La psicologia del profondo di Carotenuto e il Kriya Yoga

Aldo Carotenuto, uno psicoanalista e scrittore italiano noto per le sue riflessioni sulla psicologia del profondo, si concentra molto sulla scoperta e conoscenza di sé, argomenti che hanno delle affinità con il Kriya Yoga. Anche se Carotenuto si colloca più nel contesto della psicologia junghiana, con particolare attenzione al processo di individuazione, ci sono alcuni punti di contatto con ciò che il Kriya Yoga professa riguardo alla conoscenza e alla realizzazione del Sé.

Somiglianze tra Carotenuto e il Kriya Yoga:

Individuazione e autorealizzazione: Carotenuto parla spesso del processo di individuazione, che secondo Jung è il cammino verso l’integrazione di tutte le parti della psiche, consce e inconsce, per diventare un individuo pienamente realizzato. Questo ha una certa risonanza con il Kriya Yoga, che punta alla realizzazione del Sé attraverso la pratica spirituale, il controllo della mente e l’unione con il divino interiore.

Esplorazione dell’inconscio: Carotenuto, influenzato dalla psicologia junghiana, ritiene che l’esplorazione dell’inconscio sia cruciale per comprendere la propria essenza. Questo è parallelo al processo yogico di esplorare la mente e i suoi condizionamenti, al fine di trascenderli. Il Kriya Yoga incoraggia la purificazione della mente e delle emozioni attraverso pratiche meditative per realizzare il Sé più profondo, che può essere visto come un “superamento” delle influenze inconsce.

Sofferenza e trasformazione: Per Carotenuto, la sofferenza è spesso un catalizzatore per la trasformazione interiore. Nel Kriya Yoga, la sofferenza o il karma è vista come un mezzo per purificare l’individuo e portarlo verso l’autorealizzazione. Entrambi riconoscono il valore trasformativo della sofferenza come un passaggio necessario per la crescita spirituale e psicologica.

Dualità e integrazione: Un tema centrale nella psicoanalisi di Carotenuto è il riconoscimento e l’integrazione delle polarità interne, come la luce e l’ombra, la parte cosciente e quella inconscia. Similmente, il Kriya Yoga cerca di armonizzare i diversi aspetti dell’essere, portando l’individuo all’unità e alla coscienza cosmica, dove la dualità viene trascesa.

Differenze principali:

Prospettiva psicologica vs spirituale: Mentre Carotenuto opera principalmente in un quadro psicologico, cercando di capire l’essere umano attraverso i concetti di psiche, inconscio e simboli, il Kriya Yoga è profondamente spirituale e metafisico, con l’obiettivo finale di ottenere la liberazione spirituale (moksha) attraverso l’unione con il divino.

Metodologia: La metodologia di Carotenuto si basa sulla riflessione psicologica, il dialogo terapeutico e l’analisi dei sogni. Il Kriya Yoga, d’altra parte, utilizza tecniche specifiche di meditazione e respirazione per alterare lo stato di coscienza e risvegliare l’energia spirituale latente (kundalini), con un focus pratico sulla purificazione fisica e mentale.

Carotenuto, pur partendo da un ambito psicologico, esplora temi come l’autorealizzazione e la conoscenza di sé che trovano un’eco nei principi del Kriya Yoga. Sebbene le due discipline utilizzino linguaggi e approcci diversi, entrambe condividono una visione del viaggio interiore come un processo di trasformazione e scoperta della propria essenza autentica.

Il Kriya Yoga inoltre va oltre la semplice auto-comprensione o individuazione psicologica, mirando a una realizzazione spirituale trascendente, un obiettivo che non è presente nella psicologia del profondo.

Finalità del Kriya Yoga rispetto alla psicologia del profondo

Realizzazione del Sé e Unione col Divino: Nel Kriya Yoga, l’obiettivo finale è la realizzazione del Sé supremo, che viene visto come la scoperta della propria vera natura, non limitata alla mente o alla psiche, ma come un’esperienza diretta dell’anima, in connessione con il divino. Questo stato di samadhi rappresenta l’unione con il Brahman, la coscienza cosmica. È una trascendenza dell’ego e della dualità, che porta alla liberazione dal ciclo di nascita e morte (moksha). La psicologia del profondo, pur lavorando sulla scoperta di sé, non contempla una finalità trascendente di questa portata, in quanto si concentra sull’integrazione delle varie parti della psiche all’interno di un quadro esistenziale e psicologico.

Liberazione dal Karma: Il Kriya Yoga si propone come un percorso per liberarsi dai vincoli del karma, l’insieme delle azioni e delle loro conseguenze accumulate in questa e altre vite. La purificazione del karma permette di spezzare il ciclo di rinascite (samsara) e di raggiungere la liberazione spirituale. Nella psicologia del profondo, non c’è un concetto analogo al karma in termini spirituali e reincarnativi, anche se si parla di condizionamenti psichici, eredità familiari e dinamiche inconsce, che limitano la libertà e la crescita dell’individuo.

Attivazione della Kundalini: Un altro obiettivo del Kriya Yoga è l’attivazione della Kundalini, l’energia spirituale latente situata alla base della colonna vertebrale. Quando questa energia viene risvegliata e sale attraverso i chakra, porta a un’espansione della coscienza e alla realizzazione del Sé supremo. Nella psicologia del profondo, non esiste un concetto di energia spirituale che deve essere risvegliata. Tuttavia, Jung aveva esplorato alcuni paralleli tra i simboli alchemici e i processi psichici, ma in termini meno “energetici” e più simbolici.

Superamento della mente: Il Kriya Yoga, come molti sistemi yogici, cerca il superamento della mente e delle sue fluttuazioni (chitta vritti), come descritto negli Yoga Sutra di Patanjali. La mente è vista come un velo che impedisce la visione della realtà ultima. La psicologia del profondo, al contrario, mira a comprendere e integrare la mente e l’inconscio, non a trascenderli completamente. La mente, nella psicologia del profondo, è uno strumento di esplorazione del sé, non un ostacolo da superare in senso assoluto.

Esperienza diretta della Verità: Il Kriya Yoga pone grande enfasi sull’esperienza diretta e intuitiva della Verità ultima, spesso descritta come anubhava o conoscenza esperienziale. Questo tipo di conoscenza non è ottenibile attraverso l’intelletto o l’analisi psicologica, ma solo attraverso la pratica spirituale. La psicologia del profondo, pur essendo profondamente interessata all’esperienza personale e alle trasformazioni interiori, non propone un’esperienza mistica o trascendente della verità suprema, ma si concentra su processi interni di consapevolezza e integrazione.

Riassumendo:

Finalità psicologia del profondo: Comprensione e integrazione delle parti inconsce della psiche per raggiungere un equilibrio interiore, l’individuazione e una vita psicologicamente più completa.

Finalità del Kriya Yoga: Trascendere il sé psicologico per realizzare l’unione con il Divino, spezzare il ciclo del karma, risvegliare la kundalini e ottenere la liberazione spirituale (moksha).

In conclusione, mentre la psicologia del profondo si occupa del miglioramento dell’esperienza umana e dell’individuazione personale, il Kriya Yoga mira a un livello superiore di consapevolezza, che supera il piano psicologico e porta alla realizzazione spirituale e alla liberazione finale.