Patanjali, il Kriya Yoga e gli attaccamenti emotivi

Patanjali è noto per essere l’autore degli Yoga Sutra, una serie di versi che costituiscono uno dei testi più importanti nella filosofia yogica. Nel contesto degli insegnamenti di Patanjali, l’idea di lasciar andare le emozioni e gli attaccamenti è essenziale per il percorso yogico e per raggiungere uno stato di realizzazione spirituale.

Nel sistema di yoga delineato da Patanjali, ci sono otto passi, noti come “Ashtanga Yoga”, che conducono alla liberazione (moksha) o all’illuminazione. Tra questi passi, due sono particolarmente importanti per affrontare le emozioni e gli attaccamenti:

Yama: Questo è il primo passo, che riguarda l’etica e l’autocontrollo. All’interno di Yama, c’è il principio di “Ahimsa”, che significa non violenza. Questo implica non solo non ferire fisicamente gli altri, ma anche evitare di arrecare danno attraverso le parole e i pensieri. L’idea è quella di sviluppare una mente pacifica e amorevole.

Dhyana: Questo è uno dei passi successivi e si riferisce alla meditazione. La pratica della meditazione aiuta a comprendere le emozioni e gli attaccamenti in modo più profondo. Attraverso la meditazione, si può osservare la propria mente, le emozioni e i pensieri senza giudizio. Questo permette di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e di diventare meno identificati con le emozioni e gli attaccamenti, permettendo di lasciarli andare.

L’obiettivo principale del percorso yogico secondo Patanjali è raggiungere lo stato di “Samadhi”, in cui l’individuo sperimenta un’unione con l’Universo e supera tutte le sofferenze legate agli attaccamenti e alle emozioni. Questo stato di realizzazione spirituale è reso possibile attraverso la pratica costante di questi passi, che includono l’autocontrollo delle emozioni, la meditazione e il distacco dagli attaccamenti.

Secondo Patanjali, lasciare andare le emozioni e gli attaccamenti è fondamentale per il percorso yogico, poiché permette di raggiungere uno stato di pace interiore, saggezza e realizzazione spirituale. La pratica dell’autocontrollo e della meditazione sono strumenti chiave per sviluppare questa capacità di lasciar andare e liberarsi dalla sofferenza causata dagli attaccamenti emotivi.

Gli attaccamenti emotivi sono considerati ostacoli significativi nell’ascesa verso l’autorealizzazione nel Kriya Yoga, così come in molte altre tradizioni spirituali. Ecco alcune ragioni per cui gli attaccamenti emotivi possono essere considerati ostacoli:

Distrazione: Gli attaccamenti emotivi possono distrarre l’individuo dalla sua pratica spirituale. Quando si è fortemente attaccati a emozioni, desideri o relazioni, è difficile concentrarsi completamente sulla meditazione e sulla ricerca interiore.

Identificazione con il sé egoico: Gli attaccamenti possono rafforzare l’identificazione con il sé egoico, impedendo così la comprensione più profonda del sé spirituale. L’autorealizzazione nel Kriya Yoga spesso comporta una trasformazione dell’identità personale in una consapevolezza più elevata, e gli attaccamenti possono essere ostacoli a questo processo.

Fluttuazioni mentali: Gli attaccamenti emotivi possono causare fluttuazioni nella mente, portando a stati mentali agitati o negativi che ostacolano la meditazione profonda e la pace interiore.

Nel Kriya Yoga, la pratica mira a condurre l’individuo verso uno stato di profonda meditazione e realizzazione spirituale. Questo processo richiede la purificazione della mente e la riduzione dell’attaccamento ai pensieri, alle emozioni e alle identificazioni personali. La meditazione e le tecniche specifiche del Kriya Yoga sono strumenti per affrontare e superare gli attaccamenti emotivi, portando così alla liberazione spirituale e all’autorealizzazione.

Gli attaccamenti emotivi sono considerati ostacoli verso l’autorealizzazione nel Kriya Yoga poiché possono interferire con la chiarezza mentale, la concentrazione e la trasformazione spirituale. La pratica del Kriya Yoga mira a superare questi ostacoli attraverso la meditazione, la consapevolezza e la disciplina spirituale.

Lasciare andare le emozioni e non i sentimenti è una distinzione importante e sottolinea che emozioni e sentimenti sono due aspetti differenti delle esperienze emotive. Ecco come si può comprendere meglio questa differenza:

Emozioni:

  • Le emozioni sono reazioni istantanee a eventi, situazioni o pensieri. Sono generalmente brevi e intense.
  • Sono spesso fisiche e si manifestano attraverso sensazioni fisiche come palpitazioni, sudorazione, lacrimazione o tremori.
  • Le emozioni possono variare da persona a persona in risposta alla stessa situazione.
  • Esempi di emozioni includono rabbia, tristezza, gioia, paura, disgusto, sorpresa.

Sentimenti:

  • I sentimenti sono più duraturi e complessi rispetto alle emozioni. Sono reazioni emotive più persistenti e profonde.
  • Coinvolgono il pensiero razionale e possono essere influenzati dall’interpretazione e dall’elaborazione cognitiva delle emozioni.
  • I sentimenti possono durare più a lungo, anche per ore, giorni o persino anni.
  • Esempi di sentimenti includono l’amore, l’odio, la gratitudine, la gelosia, la fiducia, la nostalgia.

Ora, tornando alla differenza tra “lasciare andare le emozioni e non i sentimenti,” spesso si consiglia di accettare e lasciar andare le emozioni, il che significa permettere loro di emergere, essere consapevoli di esse e non reprimere o negare ciò che si sta sentendo. Lasciare andare le emozioni in questo modo può contribuire a evitare che si accumulino e portino a tensioni o problemi emotivi a lungo termine.

D’altra parte, i sentimenti sono più complessi e legati al pensiero razionale. Non si tratta semplicemente di lasciarli andare o reprimerli, ma piuttosto di comprenderli, esplorare le radici dei sentimenti e gestirli in modo sano. Questo può implicare riflessione, introspezione, comunicazione e, in alcuni casi, il cambiamento dei pensieri o delle credenze che contribuiscono ai sentimenti negativi.

La distinzione tra emozioni e sentimenti è che le prime sono reazioni immediate a eventi o situazioni, mentre i secondi sono reazioni emotive più durature e complesse. Nel processo di crescita emotiva e di benessere, si consiglia di lasciar andare le emozioni permettendo loro di emergere e non reprimendole, ma affrontare i sentimenti in modo più complesso attraverso l’auto-riflessione e la gestione consapevole.